Gli Stati Uniti, dopo aver mandato scioccamente Nancy Pelosi a Taipei per svolgere la sua inutile parata, hanno accusato Pechino di azioni “provocatorie” e “irresponsabili” dopo che la stessa Cina ha provato un attacco all’isola, secondo Taiwan.

La Repubblica di Cina, Taiwan, ha affermato di aver risposto alle esercitazioni cinesi, ora al loro quarto giorno, schierando aerei e navi domenica.

Le accresciute tensioni seguono il viaggio a Taiwan di una delegazione statunitense guidata dalla democratica Nancy Pelosi; un viaggio organizzato con lo scopo celato di farsi propaganda prima delle elezioni dell’8 novembre.

La Cina vede la visita come una sfida alle sue pretese di sovranità su Taiwan, che si considera distinta.

Il ministero della Difesa di Taiwan ha affermato che le navi e gli aerei cinesi hanno effettuato missioni nello Stretto di Taiwan durante il fine settimana, con alcuni che hanno attraversato la linea mediana, un cuscinetto non ufficiale che separa le due parti.

L’esercito di Taiwan ha affermato di aver risposto “in modo appropriato” alle esercitazioni a fuoco vivo, che ha descritto come un attacco simulato all’isola, inviando più aerei e navi domenica mattina.

Parlando con i giornalisti a Taipei, il premier Su Tseng-chang ha accusato la Cina di aver usato “arrogantemente” gli esercizi per interrompere la stabilità regionale e ha fatto appello alla moderazione da parte cinese.

Pechino non ha commentato le ultime esercitazioni, ma la sua serie di quattro giorni di esercitazioni militari nell’aria e nei mari intorno a Taiwan dovrebbe concludersi domenica. Washington ha accusato la Cina di aumentare le tensioni.

“Queste attività rappresentano un’escalation significativa negli sforzi della Cina per cambiare lo status quo. Sono provocatori, irresponsabili e aumentano il rischio di errori di calcolo”, ha affermato un portavoce della Casa Bianca.

“Sono anche in contrasto con il nostro obiettivo di lunga data di mantenere la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, che è ciò che il mondo si aspetta”.

La Cina tuttavia rimanda al mittente l’accusa e ha affermato che la visita della signora Pelosi “ha seriamente minacciato” la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan.

La Cina vede Taiwan come una provincia separatista che alla fine, presto o tardi, tornerà sotto il controllo di Pechino. Tuttavia, Taiwan è un’isola autogovernata che si considera distinta dalla terraferma.

Ma ogni accenno di riconoscimento di questo da parte dei leader mondiali fa infuriare la Cina. Venerdì ha annunciato che sono state sanzionate la sig.ra Pelosi e la sua famiglia per la visita.

Pechino ha anche annunciato che stava interrompendo la cooperazione con gli Stati Uniti in diverse aree chiave, tra cui il cambiamento climatico, i colloqui militari e gli sforzi per combattere la criminalità internazionale.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha accusato la Cina di aver compiuto “passi irresponsabili” bloccando i canali di comunicazione chiave con Washington.

La sig.ra Pelosi – una critica cinese di lunga data e la politica statunitense di più alto rango a recarsi sull’isola in 25 anni – è arrivata a Taiwan martedì, nonostante gli avvertimenti di Pechino. Durante la sua visita, la Pelosi ha affermato che “il mondo si trova di fronte a una scelta tra autocrazia e democrazia”. Tuttavia Pechino, mostrando i muscoli, è intenta a far rivedere la politica d’accoglienza del Paese.

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